Cagliari,
20 gennaio 2018
Defibrillatori intelligenti che parlano e sono
in grado di decidere autonomamente quando attivarsi, sulla
base dei parametri vitali del paziente. Da oggi ancora più
sicurezza e tecnologia nei due presidi dellAzienda ospedaliero
universitaria di Cagliari, il San Giovanni di Dio e il Policlinico.
Otto stazioni salvavita sono state montate e già operative.
Il defibrillatore (spesso abbreviato con DAE, defibrillatore
automatico esterno) è un dispositivo in grado di
riconoscere e interrompere tramite l'erogazione di una scarica
elettrica aritmie maligne responsabili dell'arresto cardiaco,
come ad esempio la fibrillazione ventricolare e la tachicardia
ventricolare.
Lo strumento funziona tramite l'applicazione di placche
adesive sul petto del paziente. Quando questi elettrodi
vengono applicati al paziente, il dispositivo controlla
il ritmo cardiaco e, se necessario, si carica e si predispone
per la scarica. Quando il defibrillatore è carico
fornisce le istruzioni all'utente, ricordando che nessuno
deve toccare il paziente e che è necessario premere
l'apposito pulsante per erogare la scarica.
Il defibrillatore seleziona sempre in modo automatico il
livello di energia necessario. L'utente che lo manovra non
ha la possibilità di forzare la scarica se il dispositivo
segnala che questa non è necessaria. Dopo ciascuna
scarica, il defibrillatore si mette in "attesa"
e dopo qualche minuto effettua nuovamente l'analisi del
ritmo cardiaco, e se necessario effettua una nuova scarica.
Possono essere utilizzati, in assenza di personale medico
o infermieristico, anche da semplici operatori o passanti
adeguatamente addestrati. In ogni caso, quando si apre la
teca contenente lo strumento, scatta un allarme interno che
avvisa medici e infermieri in modo da poter operare e tenere
sotto controllo il paziente dopo lazione defibrillante.